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ch’ei sia: di qui il dramma ed il romanzo. E dramma e romanzo sarebbero anch’essi impossibili, se non rimanesse all’individuo un certo campo di libertá; e lo stesso don Chisciotte della Mancia, che esprime il contrapposto tra la prosa giá incominciata della vita ed un mondo poetico ito in dileguo, lo stesso don Chisciotte sarebbe stato impossibile se avesse dovuto errando di luogo in luogo mostrare ad ogni tratto una carta di sicurezza od un passaporto: in questo caso l’eroe alla prima sua prodezza sarebbe stato probabilmente arrestato, e la questura che non s’intende di poesia, avrebbe messo fine al romanzo.

I poeti talora si abbattono in un mondo paetico, e talaltra nella piú vii prosa; e forse non minor ingegno si richiede a descrivere questa abbiezione, che quella grandezza. Dante ha per materia non questa o quella faccia del mondo, ma l’universo intero, non solo ha saputo crear tre mondi essenzialmente distinti, ma in ciascun mondo creare altri mondi, ma di ciascun mondo fare un sole che tiene intorno a sé altri mondi. L’inferno degl’incontinenti e de’ violenti è un mondo poetico, in cui tutto avviene per impeto di passione o per violenza di carattere e noi ammiriamo e ci commoviamo. L’inferno de’ fraudolenti è il mondo scaduto all’ultima prosa; è la passione che si muta in vizio; è il carattere che dechina a bassezza; è la forza che scende a malizia. E che cosa ha in sé di poetico la passione? Perché il vizio è prosaico? La passione ha virtú di muovere, concitare tutte le potenze dell’anima, si ch’elle prorompono al di fuori irresistibilmente; il vizio è la passione risoluta in una abitudine prosaica, una ripetizione uniforme degli stessi atti, un fare perché si è fatto; è l’artista meccanizzato che si chiama artefice; è l’arte profanata che si chiama mestiere. L’uomo mosso da passione spiritualizza quel ch’ei fa, e la sua azione è informata della sua anima, de’ suoi sentimenti; nell’uomo mosso da vizio l’anima dorme, e la sua azione è stupida materia, un atto meccanico, a cui rimane straniera la mente ed il cuore. Da questa mala radice germina tutto il resto. La passione produce i forti caratteri, non essendo altro la forte volontá, il volli e sempre volli e fortissimamente volli, che una passione in continuazione; il vizio