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farinata i57


                                         E se, continuando al primo detto,
Egli han, disse, quell’arte male appresa,
Ciò mi tormenta piú che questo letto.
     

Quest’uomo in tutto questo spazio non pensava che a quel detto di Dante: dalle parole di Dante fino alla sua risposta corre un lungo intervallo riempito da Cavalcante, che è interruzione per il lettore, ma per Farinata continuazione dello stesso pensiero, prolungamento dello stesso dolore: un dolore che dee dominar solo, che non patisce compagnia, che lo rende estraneo alla morte del genero, che dico io? che lo rende estraneo al foco dell’inferno. Il dolore morale gli fa obbliare la pena materiale: il finito soprastá all’infinito ed all’eterno.

Il carattere di Farinata è il tipo d’una gran parte delle tragedie. Due sono le basi d’ogni tragedia: nell’onda degli avvenimenti che vi si spiegano noi c’incontriamo in esseri fragili che non li intendono, che vi si avvolgono e vi fluttuano in mezzo, che hanno l’eloquenza del dolore senza l’energia dell’azione, ed a questa specie di nature delicate appartengono Francesca da Rimini, Pier delle Vigne e Cavalcante Cavalcanti; o c’incontriamo in animi forti destinati ad intendere, a regolare, a signoreggiare gli avvenimenti, maggiori della fortuna, non potendo mai questa toglier loro la tranquillitá dell’animo e la serenitá del volto: catena di giganti, che comincia dal Prometeo di Eschilo ed a cui appartiene il Farinata. Nondimeno guardatevi da queste distinzioni troppo assolute di Schlegel: nella vera poesia tutto è contemperato; né quella delicatezza dev’essere senza dignitá, né questa forza senza delicatezza: quella non dev’essere fiacchezza, questa non dev’essere durezza, freddo stoicismo, che, esagerando la forza, snaturano il concetto dell’umana grandezza. Vedete qui Farinata. Questa fiera natura s’intenerisce al solo sentire la favella del suo paese, e si fa bella. Ed ora ritorna bella, perché il poeta sa trovare la via di rammorbidirla anche una volta. Guardate nell’insieme una battaglia, e vi rapirá in ammirazione; guardate questo o quel morente, e voi piangete. Quando Farinata ha detto: — Io «per