Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/157


farinata i5i


                                         .    .    .    .    .    .    .    Volgiti, che fai?
[Ecco lá Farinata che s’è dritto:
Dalla cintola in su tutto il vedrai.]
     

Voi vedete con quanta arte è apparecchiata la scena, ed in quanta aspettazione il poeta ci inette di Farinata. Farinata è giá grande, o signori, e noi non lo abbiamo ancora né veduto né udito: Farinata è giá grande per l’importanza che gli ha dato il poeta e per l’alto posto che occupa nel suo pensiero. E noi non lo vediamo ancora, e giá ce lo figuriamo colossale per una parola che il poeta ha posto in bocca a Virgilio:

                                    Dalla cintola in su tutto il vedrai.      

Quale è la potenza di quel «tutto»? Il Tasso, rappresentandoci Clorinda in su una collina, contemplata dall’amante in una pianura, [dice]:

                                    Tutto quant’ella è grande era scoperta.      

Quel «tutto» qui non esprime grandezza e niente aggiugne alle proporzioni naturali di Clorinda. Il significato di quel «tutto» dovete cercarlo nella fantasia dell’amante, innanzi al quale ella si presenta in «tutta» la sua bellezza senza che alcuna delle belle forme gli rimanga celata, ed egli vi si affisa e vi si incanta ed obblia Argante che lo sfida a battaglia. Di ben altro valore è il «tutto» di Virgilio: altra è la situazione, ed il significato di questo «tutto» è nella opinione che Dante si è preconcetta di Farinata. «Tutto» significa: — Vedrai Farinata in tutta la sua maestá, in tutta la sua grandezza — , tenendo cosí l’officio di quel che nelle arti plastiche si dice rilievo, servendo cioè a trasfigurare il reale e a dargli le proporzioni che gli attribuisce la fantasia. Farinata sta con mezza la persona nascosta nell’arca; rimane solo di fuori la fronte ed il petto; e nondimeno egli ci apparisce come torreggiante al disopra degli oggetti circostanti. Onde nasce questa illusione? Da un’altra parola che il poeta ha congiunto con fronte e petto: «s’ergea».