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vari elementi nel canto iii i29


esposizione d’antecedenti. Vi sono certe nature d’ingegni i quali non si sanno scaldare d’un tratto; i quali veggono dapprima il loro argomento in una lontananza confusa ed oscura; la luce non è fatta ancora nella loro anima; ma come ei procedono oltre e sentono piú e piú un dolce calore, e si animano e si innamorano della loro concezione, e solo allora il lettore prende anch’egli interesse per quello che legge. Tali sono per lo piú i primi atti delle tragedie classiche, e molti romanzi, i quali dopo i primi capitoli smetteremmo dal leggere se non fosse la speranza d’esserne ristorati in appresso. Questa maniera speciale di procedere, innalzata a regola assoluta, ha dato origine alla pedantesca interpretazione della legge oraziana che ei si vuol cominciare rimessamente e che si dee procedere non dalla fiamma al fumo, ma dal fumo alla fiamma. Confesso che Dante e con lui tutti gl’ingegni di prim’ordine hanno ben poco sentito di questa modestia oraziana; anzi proprio de’ grandi ingegni è d’investir l’argomento nel bel mezzo e mostrar fin da’ primi tratti che esso sta giá tutto intero innanzi alla loro fantasia.

E qui un’osservazione: io amo le opinioni nette. L’Arte poetica di Orazio rimarrá sempre il codice del buon gusto; in essa e nella Poetica di [[Autore:Aristotele}|Aristotile]][[Categoria:Pagine in cui è citato Aristotele}|De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/135]] è una vita tenace che soprasterá a tutte le polemiche; vi è stato un tempo in cui la critica moderna per far trionfare le proprie idee credette di attaccare tutt’i grandi maestri dell’antichitá; questo tempo è passato; ed oggi i piú illustri pensatori sono unanimi nel riconoscere la bontá intrinseca della critica antica nel campo in cui si è collocata; e cosí fanno segno che la critica nuova ha giá vinto; poiché solo quando si è forti, si passa dalla vivace polemica al calmo dommatismo, e si è moderati ed equi con i proprii avversarii: malgrado l’apparenza contraria che impone al volgo, vi è una violenza che è debolezza, ed una moderazione che è forza.

Ma ritornando al terzo canto, in che modo dee cominciare un lavoro? Alcuni vi pongono per principio un indeterminato vuoto di contenuto, una di quelle badiali generalitá che certuni si preparano innanzi per ogni occasione; altri, correndo al-

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De Sanctis, Dante.