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i gruppi i2i


una societá senza nome, senza leggi, senza tempo, senza luogo, senza ordinamento visibile, e di tanto piú salda e forte, la societá delle anime. I malvagi in qualunque luogo essi nascono, in qualunque tempo essi vivono, sono tra loro fratelli; Iago è contemporaneo d’Egisto: Lucrezia Borgia è sorella di Medea. Vi è una societá invisibile nella quale con una sanguinosa ironia ma vera Ezzelino ed Attila tiranni stanno in un lago di sangue accanto a Rinier da Corneto e Rinier Pazzo, briganti. Tale è la societá di Dante: la reggia di re congiunta con la spelonca degli assassini. Ne’ gruppi danteschi non individuo, non societá. Nell’inferno l’uomo è parimenti duplice: l’uomo collettivo, l’uomo del peccato, la parentela del delitto, e l’uomo individuo, il cittadino, il padre, il partigiano, la libera persona umana. Fate che un individuo si spicchi dalla folla e dica «io», e voi potete dargli un nome ed una patria, e potete chiamarlo Bertram dal Bornio, Sinone, Bocca degli Abati; ma fate che ei si rimescoli in mezzo alla folla, e lá non vi sono piú guelfi o ghibellini, non piú papa o Cesare. L’inferno pesa sopra di tutti ugualmente. Non vogliate, o signori, rabbassarmi questa grande societá umana: non vogliate abbassarmi queste ire immortali alle transitorie ire di parte, semplice occasione dalla quale è nato qualche cosa piú grande di loro; e quelle ire sono spente, e quelle forme mutate, e quella societá passata; l’Inferno di Dante rimane.

Il sentimento generale espresso ne’ gruppi ha ancora il suo progresso rispondente al disegno dell’inferno che vi ho mostrato giá nella natura e nel demonio: nella prima impressione sublime, indi tragico e severo; poi va digradando nel comico e nel disgustoso insino a che si risolve nella immobilitá della materia. Il sublime della natura è l’eterno ed il tenebroso; il sublime dell’anima è la disperazione.

Che cosa è la disperazione? L’uomo per vivere ha bisogno di avere innanzi a sé qualche cosa a cui tenda; il pensiero vive quando a pensiero succede pensiero; il cuore vive quando di sentimento germoglia sentimento; l’uomo vive quando si agita in un’onda assidua di pensieri e di sentimenti; e la speranza è il sentimento benefico che compendia in sé tutta la vita morale.