Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/109


la natura nell’inferno i03


cui colpe procedono dall’irrefrenabile impeto di quel di dentro e disprezza i fraudolenti, i cui peccati derivano da fiacchezza e volgaritá interiore. Ed agli uni riserba tutta la sua pietá e sugli altri sparge il ridicolo e il sarcasmo.

Questo disegno è egli eseguito pedantescamente colla squadra e col compasso? Questo che io chiamo ordine poetico ed è la vita interna della poesia, il disotto che si rivela sulla superficie, ha egli le stesse leggi dell’ordine scientifico? L’ordine scientifico ci presenta una serie di concetti astratti; il poetico una serie di azioni e d’individui: il primo una serie di delitti, il secondo non solo una serie di individui colpevoli, ma di tali e tali individui. Vedete lá una moltitudine confusa di rei: voi li classificate in vari gruppi, degli omicidi, de’ ladri, ecc. Perché quei violenti costituiscono il gruppo degli omicidi? Perché voi considerate non quello che ciascuno ha di proprio e di distintivo, ma quello che ha di comune con tutti gli altri: l’omicidio commesso. Cosi mediante l’astrazione una classificazione è possibile ed una esatta riduzione a generi e specie. Il poeta, al contrario, non rappresenta astrazioni, ma uomini vivi e compiuti; e solo cosí è possibile alla poesia di potere nella permanente unitá serbar tutta la varietá che nasce dal libero arbitrio dell’umana persona e dal particolare dell’accidente. Il poeta dee, dunque, concepire il suo disegno largamente e non chiudersi egli stesso in angusti cancelli, non legarsi le mani: egli dee molto meditare il suo subbietto, ma non lasciar trasparire nella poesia alcuna orma d’intellettuale e di pensato; egli dee serbare l’unitá, ma tale che ne’ generali lineamenti si muova con libero giuoco ogni maniera di contrasti, e quanto la persona ha di proprio e quanto l’accidente ha di particolare. Ed in questo Dante è eccellente. Egli serba l’ordine scientifico con quella minuta puntualitá, che è propria de’ tempi, ne’ quali preminente qualitá del metodo scolastico era il dividere e il suddividere. Tanti cerchi quanti delitti, e tanti gironi di ciascun cerchio quante specie di ciascun delitto. Ma quando egli scende alla rappresentazione, il suo fare è libero, largo, a grandi tratti; e l’idea unica, che penetra in tutto l’inferno, discende tanto nel particolare delle passioni e degli acci-