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l’indifferente e il bruto 99


del reale. E cosí libera rimane l’individualitá intorno a Giove, ad Agamennone, a Carlo magno. Il passaggio dallo stato poetico al prosaico costituisce il fondo del Don Chisciotte, il quale, circondato dalla vile prosa, s’immagina ancora di vivere in una etá poetica.

Questo doppio stato è altresi nell’individuo. L’individuo è prosaico, quando, educato in mezzo alla tradizione ed alla consuetudine, vi si affá e vi si ausa. L’individuo è poetico, quando si leva allo stato di passione: perché la passione raccoglie le forze interne, prima sparpagliate e distratte negli usi della vita, intorno ad un punto solo, dimodoché lo spirito agquista coscienza della sua possanza, anzi della sua infinitá: lo spirito, preso per sé ed isolato dal fatto esterno, è libero d’una libertá infinita, che non può esser vinta da nessuna forza, neppure da Dio, non potendo Dio stesso fare che io non creda a quello che credo, che io non pensi quello che penso. Nello stato di passione non vi è prigione o patibolo che possa costringere a non amare, a non odiare, a non disprezzare. — «Tu mi metti in prigione ed io ti disprezzo, e di sopra al patibolo io ti disprezzo; e, se mi chiudi la bocca, tu sai che nel mio cuore io ti disprezzo; e, morto ancora, questo sentimento si stacca da me e fa un patto con l’anima tua e sopravvive nella tua coscienza, ove udirai di continuo ripetere: — io ti disprezzo, io ti disprezzo.» — Non vi è tanto vile donnicciuola innanzi a cui non si riveli l’infinito quando è stretta dalla passione. — «Io ti amo e ti amerò sempre; e se dopo morte si ama, ed io ti amerò, e piuttosto con te in inferno che senza di te in paradiso.» — Tali sono le eloquenti bestemmie che traboccano da un cuore pieno ed appassionato. Possiamo addurre ad esempio l’addio di Zerbino ad Isabella e l’eroico carattere che dá l’amore alla timida e mansueta Giulietta.

Di rincontro a questo infinito vi è un altro infinito: quando la passione vuole realizzarsi al di fuori, s’intoppa nell’ordine generale delle cose, di cui l’uomo si sente parte e innanzi a cui non è che un fragile individuo. Questa forza esterna, il fato degli antichi, la Provvidenza da S. Paolo a S. Agostino ed a Bossuet, la stessa Provvidenza operante secondo le leggi della