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ii. i romanzi cavallereschi i3

lui, anche prima che i romanzi francesi divenissero popolari. Sulla porta del Duomo di Firenze sono scolpiti Orlando e Carlomagno; sulle porte della cattedrale di Verona che rimontano al decimoprimo secolo sono effigiati Orlando ed Oliviero; anzi, prima di Dante, era stato tradotto e divulgato un libro, de’ Reali di Francia, che è una storia delle dinastie francesi che risale fino a Carlomagno. Si aggiunga la parentela tra la lingua italiana e provenzale, i commerci giornalieri, i passatempi che si davano spesso i francesi di venire in Italia disinteressatamente, come dicevano, e per distruggere questo o quel tirannotto, ma in realtà per impossessarsi di questa o quella provincia, e nessuno sarà sorpreso che entrato il gusto de’ romanzi tutti si appigliassero a’ francesi.

Vi sono alcune qualità comuni a tutti questi romanzi, vi sono alcuni fatti convenzionali, inalterabili, giacché una cronaca delle gesta di Carlomagno attribuita a Turpino era il testo amplificato e ricamato da’ romanzieri: ed i principali lineamenti ne rimasero intatti: guerra contro i Sassoni ed i Saraceni, calata in Ispagna, cacciata de’ Saraceni di Francia e di Spagna; tradimento di Ganellone, la morte di Orlando, Oliviero e ventimila cristiani sorpresi nelle gole di Roncisvalle da cinquantamila Saraceni e la vendetta che ne trasse Carlo sterminando tutti i pagani.

Ma quante vicissitudini d’episodi! Imprese di Carlo Martello attribuite a Carlomagno, costumi de’ tempi dello scrittore attribuiti a’ paladini, fatti dell’Oriente e dell’antica Roma mischiati a quelli dell’Occidente. Fu tolta la serietà storica; non vi fu più limite alla fantasia, qualità formidabile pe’ grandi ingegni, favorevole a’ mediocri. Assoluta libertà d’immaginazione ne’ fatti e ne’ caratteri. Alcuni nomi de’ personaggi rimangono in tutti i romanzi; e mutano i caratteri che sono l’essenziale di un’opera d’arte. Orlando nella cronaca di Turpino è un uomo serio, grave, esempio d’ogni virtù cristiana e cavalleresca; esemplare di castità: è vergine; ed è notato espressamente che quantunque menasse moglie non usasse mai con lei. Nel Pulci conserva ancora questo carattere: è il vero cavaliere compito.