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12 saggi

brillava come arte e come morale. Questa era la nuova ispirazione alta sulle passioni contemporanee, che rifaceva una poesia a’ Natali, a’ Gesù e alle Marie.

Ciò che fa impressione sul poeta non è la santità e il misterioso del dogma. Non riceve il soprannaturale con raccoglimento, con semplicità di credente. Il miracolo non lo esalta, non l’ispira. Lo annunzia e passa. Una delle cose più mirabili della tradizione cristiana è l’adempimento delle profezie. Il poeta si contenta di dire:

Da cui promise è nato,
Donde era atteso, uscì.

L’ispirazione non esce dal suo cuore, non dalla sua fede, esce dalla sua immaginazione. Non è un credo, è un motivo artistico. La mira è a trasportare il soprannaturale nell’immaginazione, e se posso dir così, a naturalizzarlo. Diresti che innanzi al giovine poeta ci sia il ghigno di Alfieri e di Foscolo, e che non si attenti di presentare a’ contemporanei le disusate immagini se non pomposamente decorate. L’idea di un Redentore divino è una delle più commoventi per i cuori semplici. Il poeta si sforza di renderla concepibile e ragionevole, e ne cava il magnifico paragone del masso. Il sentimento rimane sperduto tra quelle onde di un’immaginazione concitata. Niente è più contrario al genere romantico. L’inno, poesia essenzialmente religiosa, è la materia propria dell’infinito e del soprannaturale, la congiunzione dell’anima con Dio, l’esaltazione spirituale in regioni accessibili più al sentimento che all’immaginazione. Il suo carattere è la schiettezza e l’ingenuità. Non essendo più possibile quella verginità della fede che rende incomparabili gl’inni ecclesiastici, i moderni hanno cercato supplirvi con gli effetti musicali, gittando nelle loro contemplazioni quel non so che vago e intimo, che fu detto sentimento romantico. Ma il nostro poeta rimane classico nelle sue forme: vi si sente ancora la scuola di Vincenzo Monti. Invano si arrampica tra le nubi del Sinai; non si regge, ha bisogno di toccar terra: il suo spirito non riceve se non ciò che è chiaro e plastico; le sue forme sono descrittive, oratorie e lette-