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i. il romanticismo e gli «inni sacri» 97

Astrazione, perché quello è un concetto che ha delle qualità, ma non corpo, non sentimento, non fede; manca di ciò che costituisce la vita. Esagerazione, perché è un concetto non calato nelle condizioni storiche del tempo e del luogo; non ci sono forme reali, storiche, viventi: rimangono piramidali, colossali, quanto più grandi, tanto meno viventi.

Darò un esempio per dimostrarvelo, perché l’astrazione ha bisogno di qualche cosa di vivente innanzi per determinarsi. Prendiamo Farinata e Timoleone: l’uno di Dante, l’altro di Alfieri, tutti e due grandi patrioti, in lotta con la vita. Le forme di que’ due sono sintetiche, l’analisi non ci è penetrata; e ci sono de’ tratti generali che risvegliano accessorii e particolari. Farinata non è un concetto generale, cui il poeta dia un nome e possa chiamarlo: Timoleone. È un uomo vivente che Dante ricordava, di cui aveva sentito parlare, una forma quasi contemporanea al poeta, in cui questi sente se stesso. Tratti giganteschi escono dalla bocca di Farinata. Voi vi sentite non innanzi a un’idea, ma ad un uomo, perché ci trovate le condizioni reali, la vita. Quel verso:


Ciò mi tormenta più che questo letto

in bocca a Timoleone sarebbe rettorica. Ma Farinata lo dice innanzi al nipote del suo nemico, sorgendo con l’orgoglio di uomo di grand’animo, in mezzo a circostanze reali, rimanendo immobile e indifferente innanzi al Cavalcanti che apparisce mentre egli parla. In questi versi:

      E se, continuando al primo detto,
Egli han quell’arte, disse, male appresa,
Ciò mi tormenta più che questo letto:

voi sentite che non ci è astrazione, ma realtà. Timoleone è un concetto del poeta, un concetto di gran cittadino e patriota. Alfieri non rispetta la persona, l’essere vivente che gli sta innanzi. Non si cura di domandargli:— Chi sei? — . Alfieri prende la
7 — De Sanctis, Manzoni.