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vi l’editore gaetano romagnoli

la traslazione di tutto il racconto del buon Siniscalco di Sciampagna.

Le letterali traduzioni dalle lingue di oc e d’oil in lingua di si contemporanea eseguite dal suddetto Filologo Modenese, e delle quali offerse nel 1845 un più largo sperimento sulle intere Croniche di Maestro Martino da Canale (V. Archivio Storico Italiano Tomo VIII), non hanno, siccome è noto agli studiosi, soltanto uno scopo letterario, ma ne hanno un altro più importante storico linguistico dallo stesso filologo svolto ampiamente ne’ suoi Dubbi sulla verità delle Dottrine Perticariane nel fatto storico della lingua (Milano Turati 1846) dalla faccia 80 innanzi. Vi si intende cioè a dimostrare come la lingua d’oil (di cui Dante scrisse: quicquid redactum sive inventum est ad vulgare prosaicum, suum est,) fosse spesso la falsa riga dei nostri primi prosatori, e valesse a far credere comuni un tempo a tutta l’Italia quelle eleganze che poi ci rimasero speciali di talune province.

Egli è per ciò che, dopo aver io l’anno scorso messo in luce il Novellino Provenzale d’esso Conte Galvani, con cui si trasportano nella lin-