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primo concistoro - il nuovo municipio 65

a don Pio Capranica, che divenne assessore di polizia. Furono anche presidenti di regione in quegli anni Ferdinando de’ Cinque, Giovanni Chigi, il conte Giuseppe Malatesta, che vi stette sino a quando non contrasse a Parigi un matrimonio di capriccio, che lo mise in guerra con la sua famiglia; il conte Castore di Marsciano, il quale, per la perdita di sua moglie, che era una marchesina Longhi, nipote di don Michelangelo Caetani, si fece prete in età adulta, e divenne prelato. Salvo compromissioni politiche, la carica era a vita; e non essendovi stato civile, nè leva, gli uffici regionari erano una gioconda sinecura, e i presidenti vi capitavano in qualche ora del giorno, svogliatamente, per comporre delle contravvenzioni. Dovevano i presidenti regionari funzionare anche da giudici di pace, e tenere gli occhi aperti nelle richieste di passaporti, i quali erano rilasciati da monsignor governatore, se per l’interno, e dal segretario di Stato, se per l’estero. Per ottenerli, insieme ad una lunga procedura, occorreva l’assenso del parroco. Ed era questo, specialmente, che determinava il rilascio od il rifiuto, poco o nulla solendosi attendere alle informazioni degli uffici regionari.


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Il primo sovrano straniero venuto in Roma, dopo la restaurazione, fu il granduca di Oldemburgo, che intervenne la sera del 29 gennaio 1851 al gran ballo, dato dal principe e dalla principessa Massimo, nella grande sala del loro palazzo, dove sorge la celebre statua greca del Discobolo. Nell’aprile 1852 giunse la principessa Amalia di Sassonia, alla quale fu offerto un pranzo dal marchese Bargagli. Era figlia del re Giovanni, e sorella della granduchessa ereditaria di Toscana, e della duchessa di Genova. Provenienti da Firenze, arrivarono in maggio i giovani granduchi di Russia, Nicolò e Michele, nipoti dello czar Alessandro II, con numeroso seguito ed accompagnati dal De Bouteneff, ministro di Russia. Presero stanza all’albergo delle Isole Britanniche, in piazza del Popolo, e non più tardi del dì appresso furono ricevuti dal Papa. Nei giorni seguenti, tra lo spettacolo loro offerto della illuminazione del Colosseo, dove ebbero a guida Pietro Ercole Visconti; tra visite ai musei, ai