Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
primi mesi del 1859 a roma — condizioni generali dello stato | 323 |
stria e di Francia, che non furono mai cordiali, si fecero via via ostili, mentre da Napoli pervenivano notizie allarmanti circa la salute del Re.
A rendere quell’anno ancora più lieto, contribuirono alcuni matrimoni nell’alta aristocrazia, e primo fra tutti, quello di donna Ersilia Caetani, figliuola del duca di Sermoneta, e sorella di Onorato. La nobile sposa aveva appena compiuto i diciotto anni, trascorrendo la giovinezza fra gli studii della classicità greca e romana, e le amorose cure al povero padre, che sì avviava, consapevole, alla completa cecità. Il duca sentiva per i suoi due figli una tenerezza immensa, e però il pensiero di maritare l’Ersilia a Roma, e di averla presso di sè, vinse ogni altra considerazione, e accolse di buon grado la richiesta, che della mano di lei fece il giovane conte Giacomo Colombo Lovatelli, figliuolo di Costanza Chigi e di quel conte Francesco Lovatelli, che, tre anni innanzi, era caduto a Ravenna, vittima di odio settario. Il conte Giacomo di poco superava i venti anni. Era bel giovane e pieno di dignità. Tutta Roma corse al palazzo Caetani, la sera dei capitoli nuziali. Magnifici i doni, e il 31 gennaio gli sposi partirono per Frascati, ma non vi rimasero più di otto giorni, perchè il duca non poteva vivere lontano dalla figliuola. L’annunzio delle nozze fu dato con la seguente partecipazione:
Il duca di sermoneta unitamente |
Il matrimonio fu ricco di figliuoli; dopo il 1870, Giacomo Lovatelli divenne deputato per Ferrara e per Roma, e morì ancora