che faceano insonni i profeti 25ne’ lor chiostri di macigni,
le onte irte d’artigli e d’ali,
di cigli e di rostri.
Nazione di Dante,
se l’anima tua non è morta, 30se il tuo braccio ancor vale,
se ancor la tua voce risuona,
se t’arde nella memoria
favilla del romano orgoglio,
o custode del Libro immortale, 35percuoti lo scudo raggiante
sospeso alla porta
del tuo Tempio ideale,
solleva una vasta corona
dal tuo Campidoglio, 40e grida: “Gloria! Gloria!
Gloria!„ come nei giorni
delle tue magnificenze;
perocché oggi ritorni
l’edificator Titano 45trasfigurato sopra gli anni
e i tiranni, spiriti adducendo
di amore su vènti di letizia,
nella sua pura vittoria