Pagina:Cronica de matematici.djvu/153


133

si dilettò delli studii delle Matematiche, tradusse quasi tutte l’opere di Leon Battista Alberti in lingua Toscana, e del suo scrisse un libro del modo di misurare le distanze, le superficie, & i corpi, il quale compilò da varii Autori antichi, e moderni.

[1567]NICOLO’ Tartaglia Bresciano d’humile nascimento attese alle cose Matematiche, e particolarmente alla Geometria, & all’Aritmetica con tanto genio, che si lasciò molti adietro. Trasferì costui in lingua volgare gl’Elementi d’Euclide, ch’egli leggeva publicamente in Venetia. Scrisse molte opere appartenenti al moto de corpi gravi, à tiri dell’Artigliarie, à fortificationi de luoghi, à misurar con la vista, & altre cose tali, e finalmente scrisse due gran volumi, ne quali raccolse tutto quello, che s’appartiene ad una compita specolatione, e pratica delle cose dell’Aritmetica, e della Geometria. Fù egli grand’Avversario di Girolamo Cardano, e scrisseli contro alcune opere. Attese nondimeno così poco alla bontà della lingua, che move à riso talhora chi legge le cose sue.

[1567]PIETRO Pitati nobile Veronese attese alle Matematiche ammaestrato da un Frate Innocentio da Novara Benedetti-


no;