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capitolo xxi. 163


scienza, e la saviezza, ed obbligammo le montagne, e gli augelli a cantare con Davidde le nostre lodi.

80.  Insegnammo a Davidde l’arte di formare le corazze1; fu per mettervi al sicuro delle violenze che operate fra voi. Non sarete riconoscenti?

81.  Sottomettemmo a Salomone il vento impetuoso per soffiare ai suoi ordini verso il paese ch’abbiam benedetto; noi sapevamo tutto.

82.  E fra i demonj gliene sottoponemmo di quei che andavano in fondo al mare per pescare le perle per lui, ed eseguivano altri ordini ancora. Li sorvegliavamo noi stessi.

83.  Rammentati di Giobbe quando gridò al suo Signore: Ecco ch’io sono colpito dalla disgrazia; ma tu sei il più compassionevole dei compassionevoli.

84.  L’esaudimmo, e lo liberammo dal male che l’opprimeva; lo restituimmo alla sua famiglia, e ne aggiungemmo una nuova per opera della nostra misericordia, e per servire di avvertimento a quei che ci adorano.

85.  Ricordati d’Ismaele, d’Edris, e di Dhulkefl2, che tutti soffrivano con pazienza.

86.  Li ponemmo a parte della nostra misericordia, perchè erano giusti.

87.  E Dhulnun3 ancora, che se ne andò pieno di sdegno, e credeva che non avevamo più alcun potere su di lui. Ma gridò quindi a noi dal seno dell’oscurità4: Non vi è altro Dio che te. Gloria a te! Gloria a te! sono stato del numero degli ingiusti.

88.  L’esaudimmo, e lo liberammo dall’afflizione. Così noi liberiamo i credenti.

89.  Ricordati di Zaccaria quando gridò al Signore: Signore non mi lasciar solo, tu sei il migliore degli eredi5.

90.  L’esaudimmo, e gli demmo Iahia (Giovanni) e rendemmo sua moglie incinta. Cercavano di gareggiare nelle buone opere, c’invocavano con amore e con timore, e s’umiliavano dinanzi a noi.

91.  Soffiammo il nostro spirito a colei che ha conservata la sua verginitá; la stabilimmo, essa, e suo figlio, per un segno all’universo.

92.  Tutte queste religioni erano una sola religione. Io sono il vostro Signore, adoratemi.

93.  Essi (gli uomini) hanno formato degli scismi fra loro; ma tutti torneranno a noi.

94.  Chi farà il bene, e sarà nel tempo stesso credente, i suoi sforzi saranno considerati; noi scriviamo le sue opere.

    nel campo d’un coltivatore; questi fece chiamare il proprietario dell’armento dinanzi a Davidde, che decise che il coltivatore si prenderebbe le pecore in compenso de’ danni ch’esse avean cagionati. Salomone presente a questo giudizio, ed all’età allora di undici anni, fu di parere che era più ragionevole di dare al coltivatore il solo frutto delle pecore, cioè la lana, il latte, gli agnelli, e che gli apparterrebbero per tutto il tempo sufficiente a compensare le sue perdite. Davidde approvò il giudizio di suo figlio.

  1. Secondo la tradizione musulmana, Davidde sarebbe stato il primo ad inventare la sopravveste di maglia invece delle corazze a bande di ferro. Si dice che il ferro nelle sue mani diveniva flessibile come la cera.
  2. Non si sa a quale dei profeti conosciuti nelle Scritture corrisponde Dhulkefl. Questa parola vuol dire: uomo di mortificazioni.
  3. Dhulnun, possessore di pesce. Sotto questo nome si riconosce il profeta Gionata.
  4. Cioè, dal ventre del pesce che l’aveva inghiottito.
  5. Ved. cap. 3, vers. 33, e cap. 19 vers. 1. e seg.