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c a n t o vii. | 199 |
127Così girammo della lorda pozza,
Grand’arco tra la ripa sesta e il mezzo,
Con li occhi volti a chi del fango ingozza:
130Venimmo a piè d’una torre al dassezzo.
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C O M M E N T O
Pape Satan ec. In questo settimo canto l’autore tratta del quarto cerchio, ove si punisce l’avarizia e la prodigalità, e del quinto ove si punisce l’ira e l’accidia; e dividesi questo canto principalmente in due parti, perchè prima pone l’autore come entra nel quarto cerchio, e quel che vi trova. Nella seconda pone uno suo notabile, domandando della fortuna; et avuta la risposta, mostra come discesono nel quinto cerchio, e comincia quivi: Maestro, dissi, ec. La prima, che è la prima lezione, si divide in otto parti, perchè prima pone quello che disse allora Pluto; nella seconda, quello che Virgilio disse a Dante, quivi: E quel savio ec.; nella terza pone quel che Virgilio disse1; nella quarta pone lo loro discenso, quivi: Così scendemmo ec.; nella quinta pone una domanda sua a Virgilio, quivi: Et io, ch’avea ec.; nella sesta pone la risposta di Virgilio, quivi: Et elli a me ec.; nella settima, un’altra domanda che fa Dante, quivi: Et io: Maestro ec.; nell’ottava pone la risposta di Virgilio, quivi: Et elli a me ec. Divisa adunque la lezione, è da vedere la sentenzia litterale.
Dice l’autore che, quando giunsono al luogo di discendere nel quarto cerchio, Pluto che vi trovarono, cominciò a dire con la voce chioccia2 Satan che soccorresse; ma Virgilio incontanente contentò3 Dante, che non lo potrebbe impedire: et appresso riprese Pluto dicendo, come appare nel testo. Appresso dice come discesono nel quarto cerchio, ove si maraviglia Dante della moltitudine de’ tormenti, e delle pene che vide, ponendo che quivi fossono due congregazioni di genti, che l’una andava in giro con l’altra, e percoteansi insieme, come fa l’onda sopra Cariddi presso alla Cicilia, alli due punti del cerchio tondo nel quale giravano; e percossosi, e rimproveratosi l’uno all’altro lo suo vizio, ritornavano all’altro punto, voltando grandissimi sassi col petto. Di che allora Dante pone che domandasse Virgilio, che gente fosse quella che vedea