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298 | ciceruacchio e don pirlone |
religione; stessero in guardia «contro i male intenzionati che, sotto vari pretesti, desideravano sconvolgere l’ordine pubblico, per potersi più facilmente appropriare le altrui sostanze».
E aveva conchiuso: «La Costituzione non è nome nuovo nel nostro Stato e quegli Stati che attualmente l’hanno la copiarono da noi. Noi avemmo la Cambra dei deputati nel Collegio degli avvocati concistoriali e la Camera dei pari nel Sacro Collegio dei cardinali fino dall’epoca di Sisto V»1.
Nelle quali parole del Pontefice sono da notare parecchie cose: e primieramente come egli fosse mosso a tutte quelle promesse da una altrettanto grande quanto ingiustificabile e insensata paura; in secondo luogo come egli evidentemente fosse, da lungo tempo, ingannato dai prelati, che io circondavano e i quali gli andavano persuadendo i movimenti della moltitudine logicamente prodotti dal complesso delle cause cui più volte ho accennato - essere suscitati da comunisti e sovvertitori che non avendo nulla da perdere2, sotto vani pretesti, desideravano sconvolgere l’ordine pubblico; per potersi più facilmente appropriare le altrui sostanze3, opinione erronea e priva di qualsiasi fondamento e che pure erano riusciti a fargli credere verità; e in terzo luogo, finalmente, quanto grande fosse l’ignoranza del Pontefice intorno al diritto costituzionale, quando paragonava alle Camere elettive e legislative moderne il Collegio degli avvocati concistoriali, tanto per le sue origini, quanto per le sue attribuzioni cosi dissimile da quelle.
Ad ogni modo questa è la storia genuina e vera dei narrati avvenimenti, spogliata di tutte le favole e le calunnie onde hanno cercato di adulterarla, per ignoranza o per malizia, il Balan, il Balleydier, il Croce, il D’Amelio, il De Saint-Albin, il D’Arlincourt ed il Lubienscki.
E il giorno 12 febbraio il Ministero Bofondi fu ricostituito cosi:
- ↑ G. Spada, op. cit, vol. II, cap. III; F. Ranalli, op. cit., vol. I, lib. VII, pag. 391; A. Saffi, op. cit., cap. VII, pag. 167.
- ↑ Parole detto da Pio IX ai consultori di Stato il 15 novembre 1841; vedi a pag. 241 di questo volume.
- ↑ Parole dette da Pio IX agli ufficiali superiori della civica l’11 febbraio 1848; vedi le prime linee di questa pagina stessa.