Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
314 | il cantare di ser thopas. |
tornò, attraverso valli e colline, nel suo regno.
Appena giunto, chiamò, in mezzo alla gioia universale, la sua gente, e ordinò che si preparassero subito grandi feste con giuochi e musica, per celebrare un avvenimento straordinario. — Egli doveva misurarsi con un gigante a tre teste, e battersi con lui per fare cortesia ad una splendida stella, alla quale dedicava l’amor suo. —
“Presto (indi soggiunse), quanti menestrelli e cantori di geste8 sono qui, mi raccontino, mentre indosso le mie armi, fatti e avventure di re, di papi, di cardinali, e qualche storia d’amore.„
Gli portarono per prima cosa il dolce vino, poi gli porsero in una coppa un aromatico miscuglio di panforte finissimo, liquirizia, e semi di comino con zucchero raffinato9.
Quindi il prode cavaliere si vesti coprendo le sue bianche carni con una camicia e un paio di calzoni di stoffa finissima. Poi indossò una casacca, e si cinse, a difesa del cuore, di una maglia di acciaio.