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note. 343

saraceni e dei pagani, terribile per la sua prepotente violenza. Il Bell (op. cit., n.) riferisce una romanza cavalleresca intitolata The King of Tars, nella quale il Soldano fattosi cristiano distrugge tutte le immagini dei suoi falsi dei, e fra le altre anche quella di Termagante. Il nome è di origine sassone (tyr-magan), ed è rimasto nel moderno termagant che significa, appunto, turbolento, arrogante.

(8) Gli antichi gestours (cantori di geste) qui nominati, cominciarono col cantare fatti e avventure di eroi (gesta) presso a poco come gli antichi rapsodi in Grecia. Poi fecero oggetto dei loro canti, insieme con i menestrelli (mynstrales) storie romanzesche di armi e di amori, recitando perfino delle vere epopee come quella del Buovo d’Antona. (Bevys of Hampton). Cfr. Tyrwhitt, op. cit., n.

(9) Leggo col Wright e col Bell:

     And made him eek in a maselyn
     a real spicerye
     of gyngebred etc.

(10) Il testo dice veramente: His sadel was of royel boon. Che cosa fosse il royel boon nessuno lo spiega. Il Wright nota che ad ogni modo si deve intendere senza dubbio un materiale che serviva per fare delle selle speciali per valore e bellezza. E cita in proposito un’antica ballata: Thomas and the Elf Queen, nella quale è detto che la sella con cui cavalcava la regina delle fate era:

                               of reuylle bone,
     Semely was that sight to se,
     Stifly sette with precious stone.