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prefazione. | xxiii |
Per trovare una di queste pennellate cosí poeticamente sentite e riprodotte dalla natura, bisogna leggere Dante e Shakespeare. Longfellow pensava certo a questi versi, quando in quel suo bellissimo sonetto scriveva del Chaucer:
“He listeneth to the lark
Whose song comes with the sunshine through the dark
Of painted glass in leaden lattice bound:
He listeneth and he laugheth at the sound,
Then writeth in a book...„1
La storia del romanzesco amore di Palemone e Arcita fu uno degli argomenti che più allettarono il Chaucer fin da quando ne ebbe conoscenza per la prima volta nella Teseide. E dobbiamo dire che egli ebbe una particolare predilezione anche per il poema del Boccaccio, giacché reminiscenze e traduzioni della Teseide se ne trovano anche in altri tre suoi componimenti poetici: The Parliament of Fowls, Of Queen Annelida and false Arcite, Troilus and Criseide. Molto prima che nella novella del
- ↑ Longfellow, op. cit. pag. 280.