Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
166 | novella del giureconsulto. |
si sentí un pianto cosí commovente e pietoso come in camera di Costanza al momento della sua partenza. Ma o piangendo o ridendo la poveretta dové partire a tutti i costi.
O crudele firmamento, tu nel tuo primo moto1 quotidiano accozzi e trascini insieme, girando da oriente ad occidente, tutto ciò che da natura avrebbe avuto un altro indirizzo. I tuoi giri disposero le stelle in modo che, fin dal principio del doloroso viaggio, Marte distrusse questo matrimonio.
Malaugurato oroscopo, per l’obliquo moto del quale il signore2 è caduto, irremissibilmente, nel buio piú profondo! O Marte, in questo momento tu sei Atyzar3! O pallida luna, il tuo cammino è sventurato; poiché tu volgi il corso colà dove nessuno ti vuole, ed hai abbandonato quel luogo dove stavi benissimo.
Ahimé, stolto Imperatore di Roma! Non c’era proprio un astrologo in tutta la tua città? Non potevi scegliere, almeno, un tempo migliore di questo per il viaggio di nozze? Specialmente alle persone della tua