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48 Chi l’ha detto? [180-182]


Un bell’esempio di benignità è quello espresso nella frase:

180.   Le roi de France ne venge pas les injures du duc d’Orléans.1

che fu detto (secondo che narra la cronaca di Humbert Velay) da Luigi XII re di Francia ai deputati della città di Orléans, la quale, dopo avere avuto torti non lievi verso il suo duca, appena questi ebbe cinto la corona, mandò in fretta degli orator a rendergli obbedienza. Luigi XII gli ascoltò con benevolenza, e quindi disse loro qu’il ne serait decent et à honneur à un roi de France de venger les querelles d’un duc d’Orléans. Ma innanzi di lui Filippo, conte di Bresse e poi duca di Savoia nel 1464, già detto Filippo Senza-terra, aveva detto che: Il serait honteux au duc de venger les injures faites au comte; e nella stessa nobile famiglia, quasi quattro secoli più tardi, il Re Galantuomo, che da semplice principe aveva avuto assai a dolersi dello zelo indiscreto e della pedanteria di un ufficiale superiore incaricato da Carlo Alberto di invigilare sulla condotta del figlio, quando quest’ufficiale dopo Novara dette le sue dimissioni e si allontanò da corte, lo fe’ chiamare, e con molta affabilità gli disse che il Re di Piemonte aveva dimenticato i torti di lui verso il Duca di Savoia, che riconosceva in lui un antico e devoto servitore della dinastia, e quindi lo pregava di riprendere il suo servizio.

181.   Vellem nescire literas.2

sarebbero le parole dette da Nerone quando, nei primi tempi del suo regno, gli fu portata a sottoscrivere una sentenza di morte, secondo che narra L. Anneo Seneca nel trattato De clementia, lib. 2, cap. 1.

Altro bell’esempio di perdono è ricordato nella sentenza evangelica:

182.   Remittuntur ei peccata multa, quoniam dilexit multum.3


  1. 180.   Il re di Francia non si vendica delle ingiurie fatte al duca d’Orléans.
  2. 181.   Vorrei non sapere scrivere.
  3. 182.   Molti peccati le sono perdonati, perchè amò molto.