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[2025-2031] | Modi proverbiali e similitudini | 729 |
Eccoci ancora a Dante:
2025. Quali colombe dal disio chiamate, Con l’ali alzate e ferme, al dolce nido Vegnon per l’aere....
2026. Nuovi tormenti e nuovi tormentati.
2027. Io credo ch’ei credette ch’io credesse.
bisticcio di parole che agli antichi parve bello, tanto che fu imitato dall’Ariosto:
2028. Io credea e credo, e creder credo il vero.
Anche il
2029. Raunar le fronde sparte.
è frase dantesca, tolta dal principio del canto XIV dell’Inferno:
Poi che la carità del natìo loco
Mi strinse, raunai le fronde sparte,
E rende’le a colui ch’era già fioco.
Ma Dante parla in senso proprio, non metaforico: le fronde sparte sono quelle del cespuglio (nel II girone del cerchio VII) dove è imprigionata l’anima di un Fiorentino non nominato che fece giubbetto a sè delle sue case, cioè s’impiccò in casa sua.
2030. Per la contradizion che nol consente
che è una delle citazioni dantesche che spesso si fanno pleonasticamente, cioè senza che il senso e l’efficacia del discorso ne guadagnino alcunchè.
2031. Descriver fondo a tutto l’universo