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710 Chi l’ha detto [1953-1959]


partito al reggimento della repubblica, «Dante, alquanto sopr’ a sè stesso, disse: Se io vo, chi rimane? e se io rimango, chi va? Quasi esso solo fosse colui che, tra tutti, tutto valesse, e per cui tutti gli altri valessono». Un codice Magliab. del secolo XV attribuisce questo stesso motto al duca Giovanni (cfr. Papini, La leggenda di Dante, Lanciano 1911. pag. 23).

1953.   Uomini fummo, ed or sem fatti sterpi.

1954.   La via è lunga, e il cammino è malvagio.

1955.   E quindi uscimmo a riveder le stelle.

1956.   Messo t’ho innanzi: omai per te ti ciba!

1957.                                           .... Coloro
Che questo tempo chiameranno antico.

(Paradiso, c. XVII, v. 119-120).

1958.   Incipit Vita Nova.

Queste parole trovansi nel principio della Vita Nuova dell’Alighieri: «In quella parte del libro de la mia memoria, dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica, la quale dice: incipit vita nova»; e si usano comunemente in senso traslato a indicare mutamento radicale di cose, di stato, di vita.

Da Francesco Petrarca (1304- 1370) non trarremo ora che il noto verso:

1959.   Intendami chi po’, ch’i’ m’intend’io.

(Canzone invita di M. Laura, num. IX.
secondo il Marsand, com.: Mai non
vo’ più cantar com’ io soleva; canz. XI
secondo il Mestica: v. 17).