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590 Chi l'ha detto? [1770-1772]

1770.   ....Stimulos dedit semula virtus.1

(Farsalia, lib. I, v. 120).
mirando a un grande e generoso ideale, e senza preoccuparsi della lode o del premio con cui gli altri uomini possano ricompensarlo. Infatti troppo spesso succede che le persone illustri per virtuose e grandi azioni o per dottrina ed intelligenza, dopo aver condotto una vita angustiata dall'avversità della fortuna, dalla indifferenza o anche dalla ostilità dei contemporanei, solo dopo morti ricevano il riconoscimento dei loro meriti. Tale è pur troppo l’andazzo del secolo, che

1771.   Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta.

Così scrive il poeta, volgendosi alla sorella, che l’infelice famiglia all’infelice Italia con nuovi figli sta per accrescere, e le raccomanda:

                    ....A te nel petto sieda
Questa sovr’ ogni cura,
Che di fortuna amici
Non crescano i tuoi figli, e non di vile
Timor gioco o di speme: onde felici
Sarete detti nell'età futura:
Poichè (nefando stile
Di schiatta ignava e finta)
Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta.

La quale ultima sentenza è imitata dalla oraziana:

Virtutem incolumem odimus,
Suhlatam ex oculis quserimus invidi.

(Odi, lib. III, carm. 24, v. 31-32).

Non nego che qualche volta il fascino della virtù e del merito l’impone, e, attraverso le aspre vicende della lotta quotidiana per la vita, merito e virtù trovano la loro ricompensa, in modo che

1772.   Palmam qui meruit ferat.2

  1. 1770.   La virtù emulatrice lo stimolò.
  2. 1772.   Porti la palma chi l’ha meritata.