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[1342-1346] | Prudenza, senno | 453 |
L’uomo assennato sa pure distinguere ragionevolmente ogni volta che deve giudicare o deliberare e non procedere su idee fatte, su pregiudizi accademici o volgari: sa insomma seguire il precetto scolastico Distingue frequenter, e la sentenza dantesca:
1342.
Quegli è fra gli stolti bene abbasso,
Che sanza distinzion afferma e nega,
Nell’un così come nell’altro passo.
1343. Se’ savio, intendi me’ ch’io non ragiono.
1344. Tu non pensavi ch’io loico fossi.
1345. Te sopra te corono e mitrio.
1346. E già di là dal rio passato è ’l merlo.
condo il Marsand: com.: Mai non vo’ più
cantar com’ io soleva, v. 21; canzone XI,
Ma a colui che giunto a questa cui della saviezza, mentre potrebbe e dovrebbe consigliare altrui, ha invece bisogno di chi lo sorvegli e lo guidi, si potrà dire il notissimo: