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[1081-1083] | Ostinazione, ricredersi, pentirsi | 357 |
1081. Maggior difetto men vergogna lava.
cioè anche una minore vergogna sarebbe sufficiente a lavare un errore più grave.
Il pentimento venga in tempo, se non si vuol pagarlo troppo caro, e così dicendo la memoria suggerisce subito una frase famosa:
1082. Pœnitere tanti non emo.1
che fu la risposta di Demostene alla cortigiana Laide la quale gli aveva chiesto 10,000 dramme come prezzo dei suoi favori; anzi, come Aulo Gellio stesso soggiunge, le precise parole di Demostene sarebbero anche più argute: οὒκ ὼνοῦμαι ἆυρίων δραχμῶν μεταμέλειν.
1083. Ablue peccata, non solum faciem.2
è la traduzione latina di una iscrizione bizantina, che si legge. o si leggeva, intorno al battistero della basilica di S. Sofia in Costantinopoli, e si trova anche ripetuta in quello della chiesa di Notre-Dame-des-Victoires a Parigi. Essa era così scritta in greco:
ΝΙΨΟΝΑΝΟΜΗΜΑΤΑΜΗΜΟΝΑΝΟΨΙΝ
e come si vede restava la medesima, tanto se letta da destra a sinistra, quanto da sinistra a destra.