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170 | Chi l’ha detto? | [565-569] |
Peruzzini, La Contessa d’Amalfi, musica di Errico Petrella (a. II, sc. 6):
565. Fra i rami fulgida la luna appare,
D’astri gemmato sorride il ciel.
E se la notte non è tanto serena, sarà invece il caso di ripetere il coro:
566. A fosco cielo, a notte bruna,
Al fioco raggio d’incerta luna.
Parlando di notte e di oscurità è il caso di citare anche l’altro verso dantesco:
567. Io venni in loco d’ogni luce muto.
Ma intanto anche la notte volge al suo termine, un lieve chiarore si leva dall’Oriente, e il nuovo giorno si annunzia. D’ordinario esso è sempre il benvenuto, ma vi è chi più ardentemente lo desidera, sia che stia ripetendo l’invocazione terribile:
568. O sole, più rapido a sorger t’appresta,
Ti cinga di sangue ghirlanda funesta!
569. A consolarmi affrettati,
O giorno sospirato!