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168 | Chi l’ha detto? | [558-561] |
E che lo novo peregrin d’amore
Punge, se ode squilla di lontano,
Che paia il giorno pianger che si more.
Mentre qui il poeta non vede e non sente che la dolce malinconia delle ore crepuscolari, altrove saluta la sera come apportatrice di riposo:
558. Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno
Toglieva gli animai che sono in terra
Dalle fatiche loro....
Più tristi pensieri invece ispira il cader del giorno al Petrarca per il quale
559. .... Nel fuggir del sole
La ruina del mondo manifesta.
Sale la notte, e, se nel cielo stellato risplende la luna, ecco il bel verso oraziano:
560. Nox erat et cœlo fulgebat luna sereno.1
561. Notte d’amor — tutta splendor
Dagli astri d’ôr.
Notte d’amor — tutta splendor.
- ↑ 560. Era notte e la luna splendeva nel cielo sereno.