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[505-507] Fiducia, diffidenza 153


Poi la meravigliosa romanza di Fernando nell’atto IV, sc. 3 della Favorita:

505.        Spirto gentil — ne’ sogni miei
          Brillasti un dì — ma ti perdei:
          Fuggi dal cor — mentita speme,
          Larve d’amor — fuggite insieme.

(La Favorita, melodramma di A. Royer e Gustavo Waez, trad. dal franc. di F. Jannetti, mus. di Donizetti).
Chi non l’ha udita dalla divina voce del tenore spagnolo Giuliano Gayarre (1844-1890), non seppe che sia sublimità del canto: «io ebbi la fortuna di udirlo - scrive il march. A. Fiaschi ne La Ribalta di Napoli, num. del 15 aprile 1915 — e vi so dire che vi strappava le lagrime e che le dame nei loro palchetti impallidivano dalla emozione».

506.        Andrem, raminghi e poveri,
          Ove il destin ci porta....
          Un pan chiedendo agli uomini
          Andrem di porta in porta....

è un duetto della Luisa Miller, melodramma di Salvatore Cammarano, musica di Verdi (a. III, sc. 2).


§ 31.



Fiducia, diffidenza





Sull’argomento della maggiore o minor fiducia da usarsi nelle cose della vita non trovo miglior consiglio del dantesco:

507.   Guarda com’entri, e di cui tu ti fide.

e pure di Dante è l’altra frase, che spesso si ripete a denotare persona che gode la più illimitata fiducia di un altro: