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[475-478] Fatti e avvenimenti storici 141


§ 28.



Fatti e avvenimenti storici





Riunisco cronologicamente in questo paragrafo un manipolo di frasi relative a fatti e avvenimenti storici, le quali si sogliono ripetere più di frequente a indicare e ricordare gli avvenimenti stessi, che per applicarne il significato o il simbolo morale ed altre circostanze. Comincio col noto esametro virgiliano che insieme ai versi che lo seguono vuolsi profetico della nascita di Cristo:

475.   Magnus ab integro sæclorum nascitur ordo.1

476.   [Quinctili] Vare, legiones redde!2

(Svetonio, Vita di Augusto, c. 23).
è frase che ricorda la sconfitta dei Romani assaliti da Arminio nella foresta di Teutoburgo (a. 9 dell’Era Volgare).

La terzina dantesca:

477.   Ahi Costantin, di quanto mal fu matre,
     Non la tua conversion, ma quella dote
     Che da te prese il primo ricco patre!

è allusiva alla pretesa donazione di Costantino; il convegno di Pontida (1167) che secondo una leggenda, oggi molto discussa, consacrò la Lega Lombarda, può ricordarsi coi versi di Giovanni Berchet:

478.   L’han giurato. Li ho visti in Pontida
     Convenuti dal monte, dal piano,
     L’han giurato; e si strinser la mano
     Cittadini di venti città.

(Le fantasie, p. 1).

  1. 475.   Si rinnova il gran giro dei secoli.
  2. 476.   Quintilio Varo, rendimi le mie legioni.