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[377-380] Donna, matrimonio 111


Un curioso riscontro con i versi dell’Hugo può trovarsi nel Filostrato del Boccaccio (Parte VIII, str. 30, ediz. del Moutier, pag. 253):

Giovine donna è mobile, e vogliosa
È negli amanti molti, e sua bellezza
Estima più ch’allo specchio, e pomposa
Ha vanagloria di sua giovinezza;
La qual quanto piacevole e vezzosa
È più, cotanto più seco l’apprezza:
Virtù non sente, né conoscimento,
Volubil sempre come foglia al vento.

Altri riscontri ho enumerati in un articolo Il romanzo d’una romanza che pubblicai nella Rassegna Settimanale Universale, 1896, num. 45. Mi contenterò qui di additare ancora questi due:

377.   Crede ratem ventis, animam ne crede puellis,
Namque est feminea tutior unda fide.1

che sono i primi due versi di un epigramma, col titolo De mulierum levitate, nelle vecchie edizioni attribuito talora a Petronio Arbitro, talora a Quinto Cicerone; e l’esclamazione di Amleto nell’immortale dramma di Shakespeare (a. I, sc. 2):

378.   Frailty, thy name is woman!2

Lorenzo da Ponte intitola un’opera comica, musicata da W. A. Mozart e rappresentata per la prima volta a Vienna nel teatro di Corte il 26 gennaio 1790, con la frase ironicamente consolatoria:

379.   Così fan tutte.

o La Scuola delle Amanti; mentre un altro drammaturgo e romanziere mette a carico loro tutti i delitti del tempo passato, presente e futuro con le parole:

380.   Cherchez la femme.3


  1. 377.   Confida la navi ai venti, ma non il cuore alle fanciulle; poichè l’onda è più sicura della fede donnesca.
  2. 378.   O fragilità, il tuo nome è donna.
  3. 380.   Cercate la donna.