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84 | Chi l’ha detto? | [308-309] |
È stato rilevato che la Rondinella del Grossi è ispirata senza dubbio a una canzone del seicentista lodigiano Francesco De Lemene, La Vedovetta (nelle Poesie diverse del Signor Francesco De Lemene, Parte Prima, In Milano et in Parma, Per gli Heredi di Paolo Monti, 1726, a pag. 353) dalla quale trasse, migliorandoli, la movenza, spunti di pensiero e anche frasi. La canzone è di tre strofe, nelle quali la Vedova si rivolge successivamente alla Vite priva dell’Olmo, alla vedova Colomba, alla scompagnata Tortorella, le cui sorti trova simili alla propria. La imitazione è specialmente evidente nella 3ª strofa:
Molti richiamarono l’attenzione su questa imitazione, ultimo Guido Bustico (Incontri e reminiscenze nella letteratura italiana, ne L’Ateneo Veneto, a. XL, 1917, vol. II, fasc. 3º, pag. 127).
Ho nella mia bolgetta altre due bestie, un cane, o per dir meglio una cagna, la
308. Vergine Cuccia de le Grazie alunna.
cioè la cagnetta della dama del giovin signore, la quale per cagione di lei licenzia e fa morire nella miseria il servitore che audace col sacrilego piè lanciolla; ed un cavallo, quello invocato così disperatamente da Riccardo III alla battaglia di Bosworth Field (23 agosto 148) gridando:
309. A horse! a horse! my kingdom for a horse!1
- ↑ 309. Un cavallo! un cavallo! il mio regno per un cavallo!