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68 Chi l’ha detto? [254-255]
Emilia. È un gondoliere, che cantando inganna
Il cammin sulla placida laguna
Pensando a’ figli, mentre in ciel s’imbruna.

Questo piccolo recitativo magistralmente istrumentato è di un effetto prodigioso.

Alfredo de Musset nella poesia Souvenir (nelle Poésies nouvelles) ha protestato contro il giudizio del Divino Poeta:

Dante, pourquoi dis-tu qu’il n’est pire misère
Qu’un souvenir heureux dans les jours de douleur?
Quel chagrin t’a dicté cette parole amère,
Cette offense au malheur?
   
Et c’est à ta Françoise, à ton ange de gloire,
Que tu pouvais donner ces mots à prononcer,
Elle qui s’interrompt, pour conter son histoire,
D’un éternel baiser!

ma egli stesso, in un’altra poesia (Le Saule, nelle Premières poésies), con la solita contraddizione dei poeti e degli innamorati aveva scritto:

Écoute, moribonde! il n’est pire douleur
Qu’un souvenir heureux dans les jours de malheur.

Stimatio Balbi pubblicò nell’Ἀνατολή di Sira una nuova interpretazione di questi versi, che fu poi esposta da Francesco Di Manto in un opuscolo stampato a Corfù nel 1891, e che li rende psicologicamente più veri. Secondo il Balbi miseria non significa semplicemente sorte avversa, o dolore derivante da privazione dell’oggetto piacevole, ma propriamente una sciagura persistente e resa perennemente sensibile, ossia una sciagura positiva. Infatti a ognuno generalmente è cagione di dolore il confronto che destano

254.   Il ben passato e la presente noia!

Così doveva soffrire atrocemente nella triste solitudine di Sant’Elena Napoleone il Grande, quando

255.         Stette, e dei dì che furono
    L’assalse il sovvenir.