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Lacca. «Questa è la gomma lacca che oggidì non usano più i pittori, ma che adoprarono i vecchi maestri, massime i Veneziani.» Rosso è un colore che si chiama lacca, la quale è colore artifiziato. 44. — Ma togli lacca la qual si lavora di gomma, ed è asciutta, magra, granellosa, che quasi par terra. 44.

Laccio. «Lavoro disegnato sul campo della tavola.» Mettere tutto il campo d’oro, brunirlo, disegnarvi su il drappo che vuoi fare, o cacciagioni, o altri lavorii. Poi granare il campo, e granare lacci, cioè i lavorìi disegnati. 143. — Campeggiare il campo, o vero lacci, di cinabro temperato pur con rossume d’uovo. 145.

Lapis lazzari. Prima togli lapis lazzari. E se vuoi cognoscere la buona pietra, togli quella che vedi sia più piena di colore azzurro. 62.

Lapis amatita, e amatito. «Lo stesso che Amatito.» Togli per quella quantità di fogli che ho detto di sopra, cioè mezza oncia di biacca grossa, e quanto una fava di lapis amatita. 18. — Convienti per mortaro di bronzo pestarlo (il giallorino) sì come de’ fare del lapis amatito. 46. — Abbi un pezzo di lapis amatita, e guarda di sceglierla ben salda, senza nessuna vena, col tiglio suo tutto disteso da capo a piè. 136.

Lattificio, del fico. Ancora è miglior tempera tutto l’uovo sbattutto con lattificio del fico in una scodella. 90.

Lavorare. E se vedi che ’l carbone lavori, sta bene: e se fosse troppo cotto non si tiene al disegno, ch’ei si spezza in molte parti. 33. — Se ’l vuoi lavorarlo (l’azzurro) in vestiri o per farne verde.... vuolsi triarlo più. 60.

Lavorare di piatto. I pennelli di vaio vogliono essere di più ragioni: sì come da mettere d’oro; sì come lavorare di piatto, che vuole essere un poco mozzetto colle forbicine, e arrotato un poco in sulla pria proferitica, tanto che si dimestichi un poco. 64.

in fresco. Ma se puoi non t’indugiare: perchè il lavorare in fresco, cioè di quel dì, è la più forte tempera e migliore, e ’l più dilettevole lavorare che si faccia. 67. — Ogni colore di quelli che lavori in fresco, puoi anche lavorare in secco. 72 — Quelli (colori) che si lavorano in fresco vogliono per compagnía, a dichiararli, bianco sangiovanni. ivi.

in muro. Quando vuoi lavorare in muro (ch’è il più dolce e il più vago lavorare che sia) prima abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l’una e l’altro. 67.

Lavorío. Disegna i tuoi lavorii con penna, o vuoi inchiostro, o vuoi biacca temperata 166.

Lavoruzzo. Ancora si può bene incollare due o tre volte, come da prima ti dissi, cotali lavoruzzi piccoli e gentili. 118.

Leccare. E per questo modo leccando il vestire, secondo i luoghi e suo’ colori, senza mettere, o imbrattare l’un colore coll’altro. 72.

Lecchetto, «Gentile, Delicato.» E se vuoi rimangano i tuoi disegni un poco più lecchetti, davvi un poco di acquerella. 13.

Leggío. Vedi Arte del pennello.

Lene. «Leggiero, Debole.» Mettivi dentro un poco di colla stemperata nè troppo forte, nè troppo lena. 83.