Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
154 | tavola |
Chiarore. Poi tocca i chiarori delle cime (delle foglie) pur di giallorino, e vedrai i rilievi degli alberi e delle verdure. 86.
Chiovetto. Poi d’intorno andare con chiovetti, distenderla (la tela) egualmente d’una perfetta ragione. 162.
Chiovo. Vedi Procurare.
Cinerognolo, agg. di colore. «Colorazzo di cenere.» Se vuoi fare cangiante in fresco, togli bianco sangiovanni e negro, e fa’ un colore di vaio, che si chiama cignerognolo. 78. — E qual (casamento) puoi fare di biffo, qual di cignerognolo, qual di verde, quale in colore berrettino, e per lo simile di qual colore tu vuoi. 86.
Cimatura. Si fa lacca di cimatura di drappo, o ver di panno, ed è molto bella all’occhio. 44. — Chiavalo ben distesamente (il cuoio), e riempi tra ’l legno e ’l cuoio, d’un poco di cimatura. 134.
Cimiere e Cimieri, per Cimiero. Quando ti viene il caso di fare alcuno cimieri o elmo da torniero, o da rettori che abbino andare in signoria; prima ti conviene avere cuoio bianco. 169. — Distendilo e disegna il tuo cimiere come lo vuoi fatto; e disegnane due e cuce insieme l’un con l’altro. ivi.
Cinabrese. Rosso è un colore che si chiama cinabrese chiara.... ed è perfettissimo a incarnare.... Il qual colore si fa della più bella sinopia che si truovi, e più chiara, ed è missidada e triata con bianco sangiovanni. 39.
Cinabro. «È questo un colore naturale composto di mercurio e di solfo a parti disuguali. Ce ne è anche dell’artificiale e serve nella pittura, pigliando il nome di Vermiglione.» Rosso è un colore che si chiama cinabro, e questo colore si fa per archimia, lavorato per lambicco. 40.
Civorio. «Tabernacoletto rilevato e spiccato che serviva di ornamento e di finimento nei lati e nel mezzo della parte superiore delle tavole antiche.» — Poi con un pennello di setole grosso e morbido da’ di questa colla su per la tua ancona, e sopra fogliami civori o colonnelli, o ciò che lavoro fusse che abbia a ingessare. 113.» Vedi Mazzonarìa.
Códola, di vaio cotta e cruda. Togli códola di vaio (che di nessun altro son buone); e queste códole vogliono esser cotte e non crude. 64. Vedi Sgrigiolare.
Cofano. Volendo lavorare cofani, o vero forzieri se li vuoi far realmente, ingessali e tieni tutti que’ modi che tieni a lavorare in tavola, di mettere d’oro, di colorire, e di granare, d’adornare e di verniciare. 170.
Cogliere le misure, i piani. E cogli bene ogni tuo’ misura, battendo prima alcun filo, pigliando i mezzi degli spazi. Poi batterne alcuno, e coglierne i piani. 67. Vedi Storia.
Colare. Quando ha bollito un poco, tanto veggia la colla ben disfatta, colala due volte. 16. Tastala (la colla) colle palme delle mani, e quando senti che l’una palma si appicca coll’altra, allora è buona. Colala due o tre volte. 113.
Colla. L’è una colla che si fa di pasta cotta, la quale è buona da cartolari e maestri che fanno libri. 103.
— di colli. «Di cartapecora.» Egli è una colla che si fa di colli di carte di pecora, e di cavretti, e mozzature delle dette carte. 110.