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148 | tavola |
Asiso. «Sorta di gesso usato dai miniatori per preparare le carte da mettere d’oro.» Poi ti conviene d’avere d’un colore, cioè d’un gesso, il quale si chiama asiso, e fassi per questo modo, cioè: abbi un poco di gesso sottile, e un poco di biacca men che per terza parte del gesso: poi togli un poco di candi, men che la biacca. 157. — Se vuoi un’altra maniera d’asiso.... togli gesso sottile e ’l terzo biacca, e ’l quarto bolo armeniaco, con un poco di zucchero. 158.
Asta. Gratta l’azzurro puro colla punta dell’asta del pennello. 83.
Asticciuola. Fa’ poi un’asticciuola d’árgiere o di castagno, o di altro legno buono. 64.
Asunare. «Raccogliere, Riunire.» Poi dividi questi pezzi in forma di zolfanelli, e sì come mazzo di zolfanelli, gli asuna insieme. 33. — E asuna le punte di più code (di vaio), che da sei o otto punte si farà un pennello morbido da potere mettere d’oro in tavola. 64.
Atteggiare. «Dare l’espressione, il sentimento.» E con questo pennello atteggia il viso che vuoi fare. 67.
Azzurro della Magna. «La miglior qualità di questo azzurro viene dalla Sassonia, ed è un ossido vetroso di cobalto combinato colla potassa, colla silice, e coll’ossido d’arsenico. Quando il cobalto per essere stato bene arrostito, perde l’arsenico, ed è mescolato con due o tre parti di silice pura, forma un colore chiamato zaffera, colla quale è preparato l’altro colore detto azzurro o smalto.» Azzurro della Magna è un colore naturale el quale sta intorno e circunda la vena dell’ariento. 60.
Azzurro oltramarino e oltremarino. «Colore bellissimo e nobilissimo che si cava da una pietra detta Lapis lazzuli.» Azzurro oltramarino si è un colore nobile, bello, perfettissimo oltre a tutti i colori; del quale non se ne potrebbe nè dire nè fare quello che non ne sia più. 62.
Baccadeo, «agg. d’una qualità d’Indaco, così detto corrottamente da Bagdad da dove si portava in Europa. Altri invece crede da Bacam, città dell’India sul Delta del Gange.» Togli quella quantità di fogli di sopra detta: abbi mezza oncia di biacca, e la quantità di due fave d’indaco baccadeo. 19. — «agg. d’Indaco.» Di questo colore (orpimento) mescolando con indaco baccadeo, fa color verde da erbe e da verdure. 47.
Bacchetta. Ma lassa tanto da un de’ lati, che vi possa mettere del sabbione, e con una bacchetta el priemi tanto che gualivamente sia ben pieno. 169. — Vedi Comporre.
Bacino. Vedi Catino.
Bagnare. Lavorare in muro, bisogna bagnare, smaltare, fregiare, pulire, disegnare. 4. — Quando se’ per ismaltare, spazza bene prima il muro, e bagnalo bene; che non può essere troppo bagnato. 67.
Bagnato. E al tondo, con un’assicella di larghezza di una palma di mano, va’ fregando su per lo ’ntonaco ben bagnato. ivi.
Balluzza. «Piccola palla.» Abbi una pezza con carbone macinato, legata a modo di balluzza, e va’ spolverizzando su per lo gesso di questa ancona. 120.
Bambagia. Se la vuoi più lucida (la carta) togli olio di linseme chiaro e bello, e ugnila con bambagia del detto olio. 24. — E se vedi l’oro non sia in tutto accostato all’acqua, togli un poco di bambagia nuova, e leggieri quanto puoi al mondo, calca il detto oro. 154.