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IV. - LE COMETE.



1. Il giorno 2 giugno del 1858 fu trovata in cielo una cometa, che rimase visibile dagli orizzonti terrestri fino al primo marzo del 1859 (Cometa Donati). Durante la sua lunga apparizione prese aspetti diversi. Dapprincipio fu bianca, tonda, piccola, a contorno irregolare, telescopica ossia visibile solo ad occhi armati di cannocchiale. Verso la fine dell’agosto divenne visibile ad occhio nudo, e la forma sua fu quella di un disco circolare risultante di due parti ben distinte, l’una centrale, lucentissima (nucleo), l’altra (chioma) tenue, diffusa, pallida, svolgentesi come aureola attorno alla prima. Nei primi giorni di settembre, la chioma cessò d’essere simmetrica attorno al nucleo, prese ad estendersi nella direzione opposta al Sole, e a formare lungh’essa una striscia nebbiosa, diffusa, tenue (coda) il cui splendore, sempre più debole a distanze crescenti dal nucleo, finiva per perdersi nella luce generale del cielo.

La Cometa Donati (tav. XX) parve allora completa, formata di nucleo, chioma e coda. A poco a poco la coda si spinse a distanze sempre maggiori dal nucleo e diventando lunga s’incurvò; crebbe fino a misurare il giorno 5 di ottobre (tav. XX) 35 gradi, fino a misurarne 60, la terza parte del grand’arco celeste che posa sull’orizzonte, il giorno 10; in un sol giorno la lunghezza sua salì da 35 a 50 gradi, in meno di tre, dal 12 al 15 di ottobre, discese da 45 a 15; diminuì in seguito a gradi a gradi fino a sparire fra il 3 ed il 6 di dicembre, ed allora la Cometa ridivenne telescopica.

Nel 1861, in sul principiare di giugno, a Sydney, a Santjago, a Rio de Janeiro, a Williamstown fu veduta una splendida Cometa, la cui coda misurava 30 gradi il giorno 7, 40 il giorno 11. Si muoveva rapidissimamente attraverso le stelle del cielo, e il giorno 30 di giugno, scomparsa agli osservatori dell’emisfero australe, sorse improvvisa sopra gli oriz-

zonti di Europa, e si mostrò in tutto il suo splendore straordinario la sera, tosto tramontato il Sole. Quel giorno ad Atene (tav. XXI) il capo suo apparve grande come la Luna; la sua coda prese 120 gradi, due terzi dell’arco di circolo massimo del cielo apparente; tanta fu la sua luce, che produsse ombra.

Nel 1880 il giorno 2 di febbraio apparve improvvisa in cielo, cessato il crepuscolo, una grande Cometa. Il suo capo toccava l’orizzonte ad occidente, la sua coda si ergeva diritta da esso e si proiettava sul fondo del cielo come un immenso arco di luce. Prendeva 40 gradi del cielo, ed era, in tutta la sua lunghezza, larga tre volte circa il diametro lunare apparente; aveva una luce uniforme, non viva, in tutta la sua estensione. Poco mutò nei giorni seguenti; il 14 la coda sua era ancor lunga 37 gradi, la chioma appariva come una massa bianca ed informe; il 19 tutto era mutato; e chioma e coda appena si potevano discernere, da un occhio esercitato ed armato di cannocchiale, sotto forma di una pallida macchia bianca.

Di queste grandi comete molte ne potrei enumerare, e il nostro secolo, oltre alle descritte, vide quelle del 1807, del 1811, del 1835, del 1843, del 1862, del 1874, del 1881, del 1882. Non tutte le comete però raggiungono sì grande splendore. Molte, la più gran parte anzi, sono invisibili ad occhio nudo e telescopiche; ma splendenti furono tutte quelle registrate dalle cronache, e vedute a cominciare dall’antichità fino all’invenzione dei cannocchiali (secolo decimosettimo). Splendenti furono le comete degli anni 480, 431, 410, 373, 348, 118, 86, 44 avanti Cristo; splendenti furono quelle degli anni 69, 400, 875, 1402, 1456, 1472, 1577, 1585, 1607, 1618, 1619 dell’Era volgare.

Sono tutte comete che colla loro massa apparente hanno occupato grandi tratti di cielo, che col loro