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140 | di alcuni traduttori di catullo. |
avuto tanto garbo a tradurre Catullo, quanto un asino a sciacquare i bicchieri.
Come, come! non abbiamo altre buone traduzioni di Catullo in Italia? o la mia non conta? Il Silvestri l’ha ristampata nella sua Biblioteca scelta; va da parecchi anni in giro per le scuole con quella sua brava copertina rossa ch’è un amore, e lei non si degna neppure di nominarla? Ma scusi, lei giudica in fretta: qui nimium properat, serius absolvit.
autore.
Se lei ha questa speranza, buon Pastorino del cuor mio, allungherà un pezzo il collo ad aspettare l’assoluzione. Lei dice, che io giudico in furia; ma le traduzioni come la sua, scusi, non faccio per vantarla, si possono giudicar lì per lì su due piedi: citius quam asparagi coquuntur, direbbe lei, che conosce gli adagi latini. Vuol vedere? Scelga lei un carme, a piacer suo, quello che le sembri il migliore, e facciamo giudicare il pubblico.
pastore.
Il pubblico l’ha bell’e dato il suo giudizio; ma per mostrarle ch’io non ho paura della sua sfida, su, su, prenda il mio libro, e carte in tavola: legga un carme qualunque, a sua scelta: per me vai tanto l’uno che l’altro.
autore (leggendo).
Carme quinto: A sua moglie. chi era, di grazia, la moglie di Catullo?
pastore.
Ma lei è proprio ottuso: pistillo retusius. Come si