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santa Chiesa voi no traggiate li fiori puzzolenti, pieni d’immondizia e di cupidità, enfiati di superbia, cioè li mali pastori e rettori che attossicano ed imputridiscono questo giardino. Oimè, governatore nostro, usate la vostra potenzia a divellere questi fiori; gittateli di fuori, che non abbino a governare, vogliate che egli studino a governare loro medesimi in santa e buona vita. Piantate in questo giardino fiori odoriferi, pastori, e governatori che siano veri servi di Jesù Cristo, che non attendano ad altro che all’onore di Dio ed alla salute dell’anime, e sieno padri de’ poveri. Oimè, che grande confusione è questa, di vedere coloro che debbono essere specchio in povertà volontaria umili agnelli, distribuire della sustanzia della santa Chiesa a’ poveri, ed egli si veggono in laute delizie e stati e pompe e vanità del mondo, più che se fossero mille volte nel secolo; anzi molti secolari fanno vergogna a loro, vivendo in buona e santa vita. Ma pare che la somma ed eterna bontà faccia fare per forza quello, che non è fatto per amore. Pare che permetta, che gli stati e delizie siano tolti alla sposa sua, quasi mostrasse che volesse che la Chiesa santa tornasse nel suo stato primo poverello B, umile, mansueto, com’era in quello tempo santo, quando non - attendevano altro che all’onore di Dio ed alla salute dell’anime, avendo cura delle cose spirituali e non temporali, che poichè ha mirato più alle temporali che alle spirituali, le cose sono andate di male in peggio; però vedete, che Dio per questo giudizio gli ha permessa molta persecuzione e tribolazione. Ma confortatevi, padre, e non temete per veruna cosa che fosse addivenuta o addivenisse, che Dio fa per rendere lo Stato suo perfetto, perchè in questo giardino si paschino agnelli e non lupi divoratori dell’onore, e che debba essere di Dio, il quale furano e dannolo a loro medesimi. Confortatevi in Cristo dolce Jesù, ch’io spero che l’adiutorio suo, la plenitudine della divina grazia, il sovvenimento e l’adiutorio divino sarà presso da voi, tenendo il modo