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A GREGORIO XI.


I. |||
Esortandolo a ricondurre il gregge ribelle all’ovile di santa Chiesa col mezzo della benignità e dell’amore ad esempio di Gesù Cristo.|||


Lettera 4.


Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


I. Santissimo e reverendissimo padre mio in Cristo, dolce Jesù. Io Catarina, indegna e miserabile vostra figliuola, serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi pastore buono. Considerando me, babbo mio dolce, che il lupo ne porta le pecorelle A vostre, e non si trova chi le rimedisca B: ricorro dunque a voi, padre e pastore nostro, pregandovi da parte di Cristo crocifisso, che voi impariate da lui, il quale con tanto fuoco d’amore si die’ all’obbrobriosa morte della santissima croce per trarre la pecorella smarrita dell’umana generazione delle mani delle dimonia, perocchè per la ribellione che l’uomo fece a Dio, la possedevano per sua possessione. Viene dunque la infinita bontà di Dio, e vede il male e la dannazione, e la ruina di questa pecorella, e vede che con ira, e con guerra non ne la può trarre. Unde non istante che sia ingiuriato da essa, peroc-