Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/60

22

padre, io vi prego che non ragguardiate alle loro malizie, ma alla vostra benignità; e non lassiate però d’adoperare la nostra salute. La salute loro sarà questa, che voi torniate a pace con loro; perocchè il figliuolo che è in guerra col padre, mentre che vi sta, egli il priva dell’eredità sua. Oimè, padre, pace per l’amore di Dio, acciocchè tanti figliuoli non perdano l’eredità di vita eterna; che voi sapete, che Dio ha posto nelle vostre mani il dare, il togliere questa eredità, secondo che piace alla vostra benignità. Voi tenete le chiavi, ed a cui voi aprite si è aperto; ed a cui voi serrate è serrato: così disse il dolce e buono Jesù a Pietro, il cui loco voi tenete; cui tu scioglierai in terra sarà sciolto in cielo (Matth. 16.): e cui tu legherai in terra, sarà legato in cielo. Adunque imparate dal vero padre e pastore: perocchè vedete, che ora è il tempo da dare la vita per le pecorelle che sono escite fuora della gregge. Convienvele dunque cercare e racquistare con la pazienzia e con la guerra, andando sopra gli infedeli, rizzando il gonfalone dell’ardentissima e dolcissima croce; al quale rizzare non si conviene più dormire, ma destarsi e rizzarlo virilmente. Spero nella smisurata bontà di Dio, che riacquisterete gl’infedeli e correggerete le malizie de’cristiani, perocchè all’odore della croce tutti copriranno C, eziandio coloro che sono stati più ribelli a voi. O quanto diletto, se noi vedessimo che il popolo cristiano desse il condimento della fede agl’infedeli: perocchè poi avendone ricevuto il lume, verrebbe a grande perfezione, siccome pianta novella, avendo perduta la freddezza dell’infidelità e ricevendo il caldo ed il lume dello Spirito Santo per la santa fede; producerebbe fiori e frutti delle virtù nel corpo mistico della santa Chiesa; sì che coll’odore delle loro virtù, noterebbero a spegnere i vizj e i peccati, superbia ed immundizia, le quali cose abondano oggi nel popolo cristiano, e singolarmente nei prelatiD e ne’ pastori e nei rettori della santa Chiesa, i quali sono fatti mangiatori e divoratori dell’anime,