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76 il cortegiano


tutto l’opposito; e che non solamente tra i Cortegiani è perduto quell’amor fraterno e quel viver costumato, ma che nelle corti non regnano altro che invidie e malivolenze, mali costumi, e dissolutissima vita in ogni sorte di vizii; le donne lascive senza vergogna, gli uomini effeminati. Dannano ancora i vestimenti, come disonesti e troppo molli. In somma riprendono infinite cose, tra le quali molte veramente meritano riprensione, perchè non si può dir che tra noi non siano molti mali uomini e scelerati, e che questa età nostra non sia assai più copiosa di vizii, che quella che essi laudano. Parmi ben che mal discernano la causa di questa differenza, e che siano sciocchi; perchè vorriano che al mondo fossero tutti i beni senza male alcuno; il che è impossibile; perchè essendo il mal contrario al bene, e ’l bene al male, è quasi necessario che per la opposizione e per un certo contrapeso l’un sostenga e fortifichi l’altro, e mancando o crescendo l’uno così manchi o cresca l’altro, perchè niuno contrario è senza l’altro suo contrario. Chi non sa che al mondo non saria la giustizia, se non fossero le ingiurie? la magnanimità, se non fossero li pusillanimi? la continenza, se non fosse la incontinenza? la sanità, se non fosse la infermità? la verità, se non fosse la bugia? la felicità, se non fossero le disgrazie? Però ben dice Socrate appresso Platone2, maravigliarsi che Esopo non abbia fatto uno apologo, nel quale finga, Dio, poichè non avea mai potuto unire il piacere e ’l dispiacere insieme, avergli attaccati con la estremità, di modo che ’l principio dell’uno sia il fin dell’altro; perchè vedemo, niuno piacer poterci mai esser grato, se ’l dispiacere non gli precede3. Chi può aver caro il riposo, se prima non ha sentito l’affanno della stracchezza? chi gusta il mangiare, il bere e ’l dormire, se prima non ha patito fame, sete e sonno? Credo io adunque, che le passioni e le infermità sian date dalla natura agli uomini non principalmente per fargli soggetti ad esse, perchè non par conveniente, che quella che è madre d’ogni bene dovesse di suo proprio consiglio determinato darci tanti mali; ma facendo la natura la sanità, il piacere e gli altri beni, conseguentemente dietro a questi furono congiunte le infermità, i dispiaceri e gli altri mali. Però, essendo le virtů