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286 il cortegiano


ajutati dai lumi e dall’ombre e da una ordinata distanza e termini di linee, vi s’infonde e si dimostra bellissimo, e quel subjetto ove riluce adorna ed illumina d’una grazia e splendor mirabile, a guisa di raggio di sole che percota in un bel vaso d’oro terso e variato di preziose gemme; onde piacevolmente tira a sè gli occhi umani, e per quelli penetrando s’imprime nell’anima, e con una nuova soavità tutta la commove e diletta, ed accendendola, da lei desiderar si fa. Essendo adunque l’anima presa dal desiderio di fruir questa bellezza come cosa buona, se guidar si lascia dal giudicio del senso incorre in gravissimi errori, e giudica che ’l corpo, nel qual si vede la bellezza, sia la causa principal di quella, onde per fruirla estima essere necessario l’unirsi intimamente più che può con quel corpo; il che è falso: e però chi pensa, possedendo il corpo, fruir la bellezza, s’inganna, e vien mosso non da vera cognizione35 per elezion di ragione, ma da falsa opinion per l’appetito del senso: onde il piacer che ne segue esso ancora necessariamente è falso e mendoso. E però in un de’ dui mali incorrono tutti quegli amanti, che adempiono le lor non oneste voglie con quelle donne che amano: chè ovvero subito che son giunte al fin desiderato non solamente senton sazietà e fastidio, ma piglian odio alla cosa amata, quasi che l’appetito si ripenta dell’error suo, e riconosca l’inganno fattogli dal falso giudicio del senso, per lo quale ha creduto che ’l mal sia bene; ovvero restano nel medesimo desiderio ed avidità, come quelli che non son giunti veramente al fine che cercavano; e benchè per la cieca opinione, nella quale inebriati si sono, paja loro che in quel punto sentano piacere, come talor gl’infermi che sognano di ber a qualche chiaro fonte, nientedimeno non si contentano nè s’acquetano. E perchè dal possedere il ben desiderato nasce sempre quiete e satisfazione nell’animo del possessore, se quello36 fosse il vero e buon fine del loro desiderio, possedendolo restariano quieti e satisfatti; il che non fanno: anzi, ingannati da quella similitudine, subito ritornano al sfrenato desiderio, e con la medesima molestia che prima sentivano si ritrovano nella furiosa ed ardentissima sete di quello, che in vano sperano di posseder perfettamente. Questi tali