Pagina:Castiglione - Il libro del Cortegiano.djvu/167


libro secondo. 151


cono un poco d’ira; ma in tatti i modi s’ha da considerar la disposizion degli animi degli auditori, perchè agli afflitti spesso i giochi danno maggior afflizione; e sono alcune infermità che, quanto più vi si adopra medicina, tanto più si incrudiscono67. Avendo adunque il Cortegiano nel motteggiare e dir piacevolezze rispetto al tempo, alle persone, al grado suo, e di non esser in ciò troppo frequente; chè în vero dà fastidio, tutto il giorno, in tutti i ragionamenti, e senza proposito, star sempre su questo: potrà esser chiamato faceto; guardando ancor di non esser tanto acerbo e mordace, che si faccia conoscer per maligno, pungendo senza causa, ovver con odio manifesto; ovver persone troppo potenti, che è imprudenza; ovvero troppo misere, che è crudeltà; ovver troppo scelerate, che è vanità; ovver dicendo cose che offendan quelli che esso non vorria offendere, che è ignoranza; perchè si trovano alcuni che si credon esser obligati a dir e punger senza rispetto ogni volta che possono, vada pur poi la cosa come vuole. E tra questi tali son quelli, che per dire una parola argutamente, non guardan di macular l’onor d’una nobil donna; il che è malissima cosa, e degna di gravissimo castigo, perchè in questo caso le donne sono nel numero dei miseri68, e però non meritano in ciò essere mordute, chè non hanno arme da difendersi. Ma, oltre a questi rispetti; bisogna che colui che ha da esser piacevole e faceto, sia formato d’una certa natura atta a tutte le sorti di piacevolezze, ed a quelle accommodi i costumi, i gesti e ’l volto; il quale quant’è più grave e severo e saldo, tanto più fa le cose che son dette parer salse ed argute.

LXXXIV. Ma voi, messer Federico, che pensaste di riposarvi sotto questo sfogliato albero e nei miei secchi ragionamenti, credo che ne siate pentito, e vi paja esser entrato nell’osteria di Montefiore69: però ben sarà che, a guisa di pratico corrieri, per fuggir un tristo albergo, vi leviale un poco più per tempo che l’ordinario, e seguitiate il cammin vostro. — Anzi, rispose messer Federico, a così buon albergo sono io venuto, che penso di starvi più che prima non aveva deliberato: però riposerommi pur ancor fin a tanto che voi diate fine a tutto ’l ragionamento proposto, del quale avete