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102 | il cortegiano |
fone sarebbe costui tenuto da chi fosse qualche tempo vivuto
nella Lombardia, perchè così vanno tutti. — Adunque, rispose
la signora Duchessa ridendo, se così vanno tutti, opporre
non se gli dee per vizio, essendo a loro questo abito
tanto conveniente e proprio, quanto ai Veneziani il portar
le maniche a corneo, ed a’ Fiorentini il cappuzzo. — Non
parlo io, disse messer Federico, più della Lombardia che degli
altri lochi, perchè d’ogni nazion se ne trovano e di sciocchi
e d’avveduti. Ma per dir ciò che mi par d’importanza
nel vestire, voglio che ’l nostro Cortegiano16 in tutto l’abito
sia pulito e delicato, ed abbia una certa conformità di modesta
andatura, ma non però di maniera feminile o vana, nè
più in una cosa che nell’altra, come molti ne vedemo, che
pongon tanto studio nella capigliara, che si scordano il resto;
altri fan professione di denti17, altri di barba, altri di
borzacchini, altri di berrette, altri di cuffie; e così intervien
che quelle poche cose più colte pajono lor prestate, e tutte
l’altre che sono sciocchissime si conoscono per le loro. E
questo tal costume voglio che fugga il nostro Cortegiano, per
mio consiglio; aggiugnendovi ancor, che debba fra sè stesso
deliberar ciò che vuol parere, e di quella sorte che desidera
esser estimato, della medesima vestirsi, e far che gli abili Io
ajutino ad esser tenuto per tale ancor da quelli che non l’odono
parlare, nè veggono far operazione alcuna.
XXVIII. A me non pare, disse allor il signor Gaspar Pallavicino, che si convenga, nè ancorché s’usi tra persone di valore, giudicar la condizion degli uomini agli abiti, e non alle parole ed alle opere, perchè molti s’ingannariano; nè senza causa dicesi quel proverbio, che l’abito non fa il monaco. — Non dico io, rispose messer Federico, che per questo solo s’abbiano a far i giudicii resoluti delle condizion degli uomini, nè che più non si conoscano per le parole e per l’opere che per gli abiti: dico ben, che ancor l’abito non è piccolo argomento della fantasia di chi lo porta, avvenga che talor possa esser falso; e non solamente questo, ma tutti i modi e costumi, oltre all’opere e parole, sono giudicio delle qualità di colui in cui si veggono. — E che cose trovate voi, rispose il signor Gasparo, sopre le quali noi possiam far giu-