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di Carlo Rosmini. 31


Il Canzoniero di lui in quattro parti è diviso. Nella prima egli celebra il suo innamoramento, e i pregi della sua Donna: nella seconda quelle Poesie contengonsi ch’ei fece da lei lontano: nella terza quelle che dopo il suo ritorno compose, nella quarta finalmente ciò che scrisse dopo la morte di lei, e per diversi altri argomenti1. Nelle sue Poesie ei si mostra studioso e imitator del Petrarca. Il suo stile è dolce, facile, ed elegante, se non che talvolta nell’accavallar immagini sopra immagini, nel ripeter gli stessi concetti, sebben con diverse parole, nello stemperar, dirò così, certe idee, pare ch’egli abbia più avuto in mira d’imitare il vivace e versatile Ovidio, che il saggio e modesto Petrarca. Anche alcune ottave si leggono, che al tornio sembrano fatte dell’Ariosto. In genere il Bucetti mostra ingegno pronto, vena spontanea e fecondissima. Lui felice, se di questi doni, come fecer molt’


  1. Alcuni sonetti della prima parte, corredati sono d’annotazioni per la più parte tendenti ad illustrar e spiegar meglio l’argomento delle poesie, tutte di man dell’autore; ma queste annotazioni in seguito vengono meno, con danno della storia letteraria di que’ tempi, e di quella pur del Poeta.