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zione. Nel passare si prese Vicenza, terricciuola; ma si stimò l’aver tolta la sua patria a Cecina capitano del nemico. Giovaron bene i Veronesi con l’esempio, e con le facoltà, e si ritennero gli eserciti di Germania, che non passassero per la Rezia.

Qui osservo primieramente, che all’arrivo in Padova di Vedio Legato della Gemina, tosto si stabilisce di piantare il campo in Verona: in secondo luogo rifletto, che tutte l’altre città poste avanti Verona, e per fino le picciole terre, rimarcate appunto per essere in allora di poco conto, furono tutte sorprese, o guadagnate di forza; e veggo soltanto in Verona entrare i Flaviani senza ostacolo di ostilità, e fermarvi l’esercito. Era a cotal tempo Verona, a detto pur dello Storico, possente di forze copiis valida; e si credette per ciò d’aver fatto un gran colpo nel torla a Vitellio: e come adunque ne successe la presa senza un fatto d’armi? perchè se


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    tur. Possessa ipso transitu Vicetia, quod per se parum (etenim modicæ municipio vires) magni momenti locum obtinuit; reputantibus illic Cæcinam gentium & patriam hostium Duci ereptam. In Veronensibus prætium fuit; esemplo, opibusque partes juvere: & interjectus exercitus Rhætiam.... obsepserat. Tac. hist. lib. 3.