Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/16

8

nio Primo Generale di Vespasiano1 consultando del luogo ove piantare l’esercito, credette a ciò più atta Verona, siccome quella, che avea pianura idonea all’evoluzioni della cavalleria, in che erano i Flaviani più forti; e credea non meno (sono sempre le parole di Tacito) che il torre a Vitellio così possente provincia dovesse all’armi proprie recare vantaggio, e concetto. Nè mal si fondò in tal pensiero;2 tratto avendo da’ Veronesi il frutto che ne attendeva:Fonte/commento: Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/56 essi coll’esempio e colle sostanze avendo di nuova possa inforzato il di lui partito. Ho detto ch’era Verona a que’ tempi piazza di guarnigione, e campo di armamento; perchè3 all’arrivo delle legioni quivi sichieraronsi in accampamento le truppe, e si trincierò la città con militare riparo. Dopo il sacco di Cremona4 in Verona lasciossi co’ vessilli e l’aquile delle vittoriose legioni, e co’ feriti,


  1. Quæsitum inde quæ sedes bello legeretur, Verona potior visa, patentibus circum campis ad pugnam equestrem, qua prævalebant; simul coloniam copiis validam auferre Vitellio in rem, famamque videbatur. Tac. hist. lib. 3.
  2. In Veronensibus prætium fuit: exemplo opibusque partes juvere. ibid.
  3. Adventu deinde legionum ostentare vires, & militari vallo Veronam circumdare placuit. ibid.
  4. Signa aquilæque victricium legionum, milites vulneribus, aut ætate graves, plerique etiam integri Veronæ relicti. ibid.